 CHI SI RICORDA DOVE STA L'ISOLA DIMENTICATA?
Si è fatto attendere parecchio, l'ultimo nato in casa Ganbarion ma, alla fine, anche i fans di Cappello di Paglia possono tirare un sospiro di sollievo, perché One Piece – Unlimited World Red è arrivato anche in Occidente. E, rispetto alla versione nipponica, uscita sette mesi fa esatti, porta in dote diverse novità...
INFIDI PROCIONI
Appena messo piede sull'Isola Dimenticata, Rufy capisce subito che qualcosa non va. Non che ci voglia un genio: i componenti della sua ciurma, infatti, si sono volatilizzati.
Qualche strana forza è all'opera su queste terre e sembra aver preso di mira proprio i nostri pirati preferiti.
Come se ciò non bastasse, Zoro, Nami, Robin, non sono stati semplicemente rapiti, ma fatti prigionieri dai loro nemici storici e rinchiusi in posti che sembrano provenire direttamente dai loro incubi più reconditi.
Com'è possibile che tarpani del calibro di Crocodile, Rob Lucci, Caesar Clown siano ancora vivi? E come mai le loro fortezze sono ancora in piedi?
Rufy non se lo spiega, ma forse il misterioso Pato, un procione in cui i nostri si sono imbattuti prima che tutto ciò avesse inizio, è in qualche modo collegato con questi assurdi accadimenti. Pato possiede infatti la straordinaria abilità di far materializzare qualsiasi cosa sia disegnato sulla carta...
ATTIVITA' IMPRENDITORIALE
Vera e propria protagonista di One Piece – Unlimited World Red è Yodaya, la gentile locandiera dell'Isola Dimenticata. La donna chiede infatti a Rufy di aiutarla a ricostruire il suo albergo e questa missione sarà un po' il leit-motiv delle nostre scorribande per i sette mari.
Per rimettere in sesto la catapecchia, infatti, i soldi non bastano: bisogna anche racimolare un buon numero di materie prime che si trovano tanto negli scrigni, quanto nelle casse e nei barili disseminati lungo i livelli.
I materiali, però, non compaiono a caso, perciò bisogna sempre appuntarsi su carta (purtroppo il touch screen non offre features in tal senso, come accadeva nei The Legend of Zelda per DS) la loro esatta locazione per tornare a farne incetta appena possibile.
La locanda non è l'unica attività commerciale che potrà essere edificata: grazie al nostro aiuto saranno diversi i negozi e gli empori che prenderanno vita sotto i vostri occhi e, visto che ad un certo punto dell'avventura il fattore “gestionale” (all'acqua di rose) diventa un obbligo, vi consigliamo di procedere proprio segnandovi i vari materiali, così da rendervi meno odioso questo backtracking costante.
Le materie prima possono inoltre essere utilizzate anche per migliorare le statistiche del proprio party di eroi.
Tra l'altro, segnaliamo come ulteriore costola di tale modalità la possibilità di andare a zonzo catturando insetti e pescando.
LEVATE L'ANCORA!
Per il resto, One Piece – Unlimited World Red si muove lungo i binari dei passati episodi. Questo vuol dire che possiede un'anima tipicamente hack'n'slash. Si potrebbe quasi definire un Rufy Musou, vista la somiglianza dei combattimenti con la serie di Koei Tecmo.
Prima di partire alla volta di ogni missione, si selezionano tre personaggi: due saranno gestiti -discretamente- dalla CPU, il terzo sarà affidato alle nostre cure. In ogni momento potremo “switchare” da un membro all'altro semplicemente schiacciando un tasto.
Le battaglie sono vere e proprie gazzarre: si è circondati da nemici che bisogna tentare di allontanare ricorrendo alle mosse più forti a disposizione. Naturalmente, avanzando con l'avventura è possibile apprendere nuove tecniche di combattimento.
Stupisce osservare come il 3DS gestisca tutto ciò molto bene, senza troppi colpi ferire in termini di frame rate, specie durante le boss battle che ci contrappongono gigantesche bestie che arrivano a riempire il visore dell'handheld Nintendo.
Tra le tante incursioni della ciurma di Cappello di Paglia su Nintendo 3DS, One Piece – Unlimited World Red rappresenta con ogni probabilità l'esperienza più appagante e riuscita. Non solo sul versante grafico, dove ci viene concesso di girovagare per ambientazioni dettagliate e ben concepite o di fermarsi ad osservare i modelli poligonali di eroi e nemici identici ai bozzetti di Eiichiro Oda, ma anche su quello contenutistico, per la riuscita commistione di gameplay, che alterna dozziliardi di scontri a fasi esplorative di discreta fattura. Forse sfasciare casse e barili per recuperare materie prime non sarà l'azione più innovativa del mondo videoludico, ma osservare il paesotto dell'Isola Dimenticata prendere vita dà comunque soddisfazioni.
Al fianco della modalità principale troviamo poi l'Arena, che ci chiede di calcare i sabbiosi terreni di un colosseo per sfidare nemici comuni o gargantuelici boss in rapida successione in una opzione survivor che più classica non si può. L'aspetto più interessante riguarda la possibilità di calarci nei bislacchi panni dei personaggi più amati dell'opera di Oda. Parliamo di figuri della risma di Fujitora, Boa Hancock, la ciurma di Cappello di Paglia al gran completo, per un totale di 20, tutti decisi a sconfiggere il perfido Donquixote Doflamingo.
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A cura di : Andrea Bruno
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Il miglior One Piece per 3DS
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La modalità Arena non è accessoria come si pensava
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Buona veste grafica, aderente al cartoon
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Modalità a 4 giocatori in locale
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Gameplay piuttosto stantio
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L'esplorazione dei livelli poteva essere approfondita
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Valutazione One Piece - Unlimited World Red
8.4
8.2
7.3
8.1
8.0
In definitiva, One Piece – Unlimited World Red si è rivelato essere un titolo imperdibile per ogni appassionato. La trama ben studiata da risalto a personaggi vecchi e nuovi, il fan-service non manca e tutto è sorretto da un impianto tecnico più che discreto, che scricchiola solo nelle fasi più concitate. Alla lunga il gameplay risulta piuttosto ripetitivo e spiace che l'esplorazione sia così limitata, ma i fans di Cappello di Paglia lo ameranno comunque, specie quando scopriranno che la modalità Arena permette di impersonare 20 tra gli eroi più amati dell'opera di Oda. Tutti gli altri possono anche togliere un mezzo punto dal voto globale: il titolo di Ganbarion sa farsi valere come hack'n' slash anche presso un pubblico più vasto, ma in questo caso è facile annoiarsi prima.
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